Una prima pisana chiude la Stagione Lirica

Il quinto titolo che chiude la Stagione Lirica del Verdi è una prima assoluta per la città: venerdì 17 e domenica 19 marzo esordisce a Pisa Juditha Triumphans devicta Holofernis barbarie (“Il trionfo di Giuditta dopo la sconfitta del barbaro Oloferne”), oratorio militare in due atti composto da Antonio Vivaldi su libretto in versi tardo latini di Giacomo Cassetti. Per questa occasione la Fondazione Teatro di Pisa ha aderito all’iniziativa Marzo delle Donne, patrocinata dal Comune e dall’Assessorato alle Pari Opportunità, prevedendo uno sconto per tutte le donne che hanno acquistato il biglietto tra il 7 e l’11 marzo. Inoltre, chi ha acquistato il biglietto per l’opera tra il 9 e il 17 marzo avrà diritto a un ingresso scontato per la mostra “I Macchiaioli” a Palazzo Blu. 

La storia biblica di Giuditta, che seduce e decapita l’invasore Oloferne, fu usata da Antonio Vivaldi come allegoria per celebrare la vittoria veneziana dei Turchi nell’agosto del 1716, due mesi dopo aver difeso strenuamente l’isola di Corfù. Infatti, nel novembre di quello stesso anno, Vivaldi propose l’oratorio “militare sacro” Juditha triumphans nell’Ospizio della Pietà dove lavorava dal 1703. Questo oratorio è l’unico esistente dei quattro che Vivaldi compose e contiene pagine di straordinaria bellezza, come quella in cui Vagaus, servo di Oloferne, scopre la morte del suo padrone. Per Michael Talbot, illustre studioso di Vivaldi, questa è “la scena più bella di tutta la musica di Vivaldi”. Questa Juditha è una produzione del Teatro di Pisa, in coproduzione con il Teatro Amilcare Ponchielli di Cremona, in un nuovo allestimento firmato da Deda Cristina Colonna (regia), Manuela Gasperoni (scene e costumi) e Michele Della Mea (disegno luci). Sul podio dell’orchestra Auser Musici il Maestro Carlo Ipata, dirige il coro Arché il Maestro Marco Bargagna. I ruoli principali furono tutti scritti da Vivaldi per timbri femminili, in quanto l’esecuzione dell’oratorio era destinata alle orfanelle dell’Ospedale della Pietà di Venezia. In questa edizione i contralti Sonia Prina e Francesca Ascioti interpretano Juditha e Holofernes, Miriam Carsana è Abra, Shakèd Bar è Vagaus, lo scudiero di Holofernes, Federica Moi è il sommo sacerdote Ozias. Voci femminili anche per il Coro dei soldati e il Coro delle Vergini.