La prima opera del 2022, la sesta della Stagione Lirica in corso, è un titolo poco frequentato nella storia del nostro Teatro. Werther di Jules Massenet, dramma lirico in quattro atti su libretto di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann, tratto I dolori del giovane Werther di Johann Wolfgang von Goethe, sabato 15 e domenica 16 gennaio è al Verdi soltanto per la quinta volta nei 130 anni trascorsi dalla prima assoluta di Vienna del 1892. La prima pisana fu nel 1912, vent’anni dopo, seguita molto più tardi dalle rappresentazioni del 1961 e del 1970, prima di quella in chiusura di stagione nel dicembre del 1999. La regia di questo nuovo allestimento è dell’ex direttore artistico del Teatro di Pisa Stefano Vizioli.
Capolavoro di Massenet composto nel 1887, l’opera narra la tragica vicenda amorosa fra il protagonista e Charlotte. Per un giuramento fatto alla madre sul letto di morte, la giovane decide di rinunciare a Werther in favore di Albert. La disperazione del protagonista lo porterà al suicidio, non prima di rivedere l’amata un’ultima volta e di ricevere da lei il tanto agognato bacio. Così il regista Vizioli, che torna nel Teatro che lo ha visto per alcuni anni alla direzione artistica per la lirica, e con il quale ha ancora un rapporto di grande affetto e vicinanza con il pubblico: «Con Emanuele Sinisi abbiamo immaginato un grande foglio bianco accartocciato in alto da una mano nervosa, un foglio che talvolta accoglie parole che si compongono e scompongono, macchiate da un inchiostro che scola, diventa lagrima o sangue, un tentativo scenografico di rapportarsi allo stile epistolare della fonte originale tedesca, poca attrezzeria e la forza del gesto, un gesto “da periodo Covid”, sperabilmente coerente alla verità dei sentimenti dei personaggi. Il lavoro con il gruppo Imaginarium completa con immagini evocative in movimento alcuni punti topici della partitura, lo stile asciutto caratterizza i costumi d’epoca di Anna Maria Heinreich».
Questa nuova edizione del Werther viene presentata in un’ampia coproduzione fra OperaLombardia, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro di Pisa e Fondazione Teatro Comunale di Ferrara. Il M° Francesco Pasqualetti dirige la Filarmonica dell’Opera Italiana “Bruno Bartoletti”, il M° del coro Paolo Gattolin dirige la Scuola voci bianche del Teatro Comunale di Modena. Le scene sono a cura di Emanuele Sinisi, i costumi di Anna Maria Heinreich, le luci di Vincenzo Raponi, le scenografie del team Imaginarium Creative Studio.