Un lungo weekend lirico in teatro… e a casa. Al Verdi sabato 4 e domenica 5 dicembre il quinto titolo della Stagione operistica è l’elogiata coproduzione María de Buenos Aires, presentata al Ravenna Festival lo scorso luglio sotto l’egida dell’Ambasciata Argentina, celebrazione del centenario di Astor Piazzolla. Ma a partire da venerdì 3, fino al 5, quelli che sono stati i primi tre titoli settembrini, la Trilogia Popolare Verdiana, saranno visibili online sui canali web e social del Teatro, per un’opera al giorno. Questa triplice produzione lampo presentata in un’opera a settimana, pensata in origine per una duplice fruizione sul palco e in video, raggiunge così la sua destinazione finale.
A cent’anni dalla nascita di Astor Piazzolla, è il primo di una serie di omaggi al compositore e bandoneonista argentino: la nuova produzione di María de Buenos Aires, l’opera-tango che nel 1968 rivoluzionò i canoni della musica tradizionale argentina, in uno spettacolo che non ha mai avuto altri paragoni se non con se stesso. In un sordido angolo di Buenos Aires, l’operaia Maria incontra i suoni seduttori del tango. Ne viene avvinta, incontrando presto il male di una città che la trasforma in cantante e poi in prostituta. Muore, ma non il suo spirito, che continua a vagare in forma di spettro in una metropoli affollata di perditempo, ladri e assassini, finché Maria non rinasce per dare alla luce una bambina, una nuova se stessa, condannata all’eterno ritorno delle cose. Il realismo magico sudamericano, spietato e poetico, si incarna nel capolavoro teatrale di Astor Piazzolla, autore di questa tango-operita unendo sacro, profano e fantastico, un mondo in cui si nasce sotto cattiva stella quando “dio è ubriaco”. E il tango, ipnotico e rapinoso, scandisce l’alternarsi di vita e di morte come un giudice inflessibile.
Per chi invece non potrà recarsi a teatro, i canali web e social del Verdi renderanno disponibili le tre produzioni della Trilogia Popolare di Verdi (il 3 dicembre La Traviata, il 4 Rigoletto, il 5 Il Trovatore), realizzate a tempo di record a settembre e pensate sin dall’inizio per la versione video, così da raggiungere l’ampio pubblico, italiano e internazionale, che non ne ha goduto dal vivo. Ma anche per dare maggiore visibilità ai giovani talenti dei cast selezionati con il nuovo meccanismo delle audizioni senza mediazioni e dare infine un senso di sostegno concreto alla promozione del territorio pisano, grazie all’idea innovativa di usare la città come scenografia di tutte le opere, in un continuo rispecchiamento sul palco delle sue eccellenze estetiche. Nel rispetto di un teatro popolare, orizzontale e democratico che consenta l’accesso a tutti, in linea con i prezzi calmierati delle poltrone del Verdi, la Trilogia online sarà ad accesso gratuito. A dimostrazione tangibile che si può, e si deve, mantenere un budget sano senza penalizzare il pubblico.