Via alla Prosa con Lello Arena

Si inaugura finalmente una nuova Stagione di Prosa del Teatro di Pisa, con il primo dei sette titoli del Cartellone 2021/2022 ideato dal direttore artistico Silvano Patacca in collaborazione con Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Sabato 6 e domenica 7 novembre è di scena Lello Arena in Parenti serpenti di Carmine Amoroso, regia di Luciano Melchionna. Non si tratta di un adattamento del celebre film di Monicelli del 1992 con Paolo Panelli nel ruolo che qui è interpretato da Arena, bensì della commedia originale da cui il film stesso fu tratto. Sabato alle 18 in Sala “Titta Ruffo” Lello Arena e la Compagnia, con la partecipazione del regista Melchionna, dialogheranno con il pubblico in un incontro coordinato dal Prof. Augusto Sainati, docente di Storia del Cinema all’Università di Napoli. 

La trama è nota: come ogni anno i figli vanno a passare il Natale in un paesino dell’Abruzzo, a casa degli ormai vecchi genitori: Saverio, appuntato dei carabinieri in pensione, e Trieste, il proverbiale angelo del focolare. Ma stavolta capita una novità, Saverio e Trieste annunciano di voler trascorrere quanto gli resta da vivere con uno (scelgano loro quale) di quei figli, dando in cambio, appunto, la pensione e la casa. E si scatena, allora, la ridda dei rancori e degli egoismi, finché i figli decidono di risolvere il problema semplicemente eliminandolo…

«Sarà la soluzione più spicciola e più crudele a prendere il sopravvento – annota Luciano Melchionna – Verità? Paradosso? Spesso, come si è soliti dire, la realtà supera la fantasia. Ciò mi ha spronato ad affrontare questo testo che ha la peculiarità rara di fotografare uno spaccato di vita famigliare sempre assolutamente attuale, purtroppo. Si può far ridere nel raccontarlo e sorridere nell’assistere alle spumeggianti gag ma, allo stesso tempo, non ci si può riflettere sopra senza una profonda amarezza. Viviamo in un’epoca in cui i valori, primo fra tutti il rispetto, stanno pian piano sparendo e l’egoismo sta prendendo decisamente il sopravvento sulla carità umana e sulla semplice, fondamentale, empatia. Prima o poi saremo tutti dei vecchi bambini bisognosi di cure, perché trasformarci in soprammobili polverosi, inutili e ingombranti?». Prosegue idealmente Enrico Fiore, su Controscena: «Tutto questo, aggiungo subito, è illustrato dallo spettacolo con una coerenza fra i suoi elementi costitutivi quale assai raramente possiamo riscontrare: a partire dalla scena di Roberto Crea, che ricorda, sì, un presepe, ma rimanda specialmente a un cumulo di detriti, giusto quelli dei sentimenti a mano a mano appassiti. E non da meno risulta la regia di Melchionna, che, per cominciare, avvia l’azione facendo entrare i figli di Saverio e Trieste dalla platea, con annesse strette di mano agli spettatori. Giacché, si capisce, i «serpenti» sono tra noi, anche se non li conosciamo o facciamo finta di non accorgercene… Lello dà luogo a una delle migliori prove d’attore che mi sia capitato di vedere negli ultimi anni: passa con naturalezza estrema dal grottesco al crepuscolare, dagli scoppi d’ira alle tenerezze, dalle fughe nel surreale alle accensioni della più sanguigna comicità, facendo di quel carabiniere in pensione un fantaccino – divertente e commovente insieme – che non sarà facile dimenticare».

In scena con Lello Arena e Giorgia Trasselli, Raffaele Ausiello, Marika De Chiara, Andrea de Goyzueta, Carla Ferraro, Luciano Giugliano, Anna Rita Vitolo. Ideazione scenica di Luciano Melchionna, scene disegnate da Roberto Crea, costumi firmati da Milla, musiche di Stag, disegno luci Salvatore Palladino, per questa produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, in collaborazione con Bon Voyage Produzioni / Festival Teatrale di Borgio Verezzi.