Per quanto fosse auspicabile, la buona notizia è questa: tutti i laboratori di formazione del Teatro di Pisa, pensati prima della pandemia e necessariamente reinventati per uno svolgimento interamente a distanza, stanno per avere un esito scenico. Tra giugno e luglio, con un esordio al Giardino Scotto e poi al Verdi, un programma di quattro spettacoli di Fare Teatro sotto il titolo di Bel mortale canta ancora. Quattro eventi che, come affermato dal responsabile delle attività formative Luca Biagiotti, vogliono essere una grande festa. Una ripartenza col botto dopo i lunghi mesi di lavoro online con un denominatore comune a tutti i percorsi: la coltivazione della fantasia e della creatività, proprio in un periodo in cui questa capacità è stata messa in pericolo. Tutti i biglietti al costo unico di 10 euro.
Il cartellone è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla presenza, oltre Biagiotti, della Presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni, dell’Assessore alla Cultura Pierpaolo Magnani e del dr. Giuseppe Mangano del CdA della Fondazione. La Presidente Paoletti, nel corso del suo intervento, ha sottolineato l’importanza della formazione, da sempre settore primario per il Teatro di Pisa. Concetto rafforzato dall’Assessore Magnani, che ha ribadito come le esperienze formative di Fare Teatro siano basilari per i giovani e rappresentino un bagaglio che arricchisce e aiuta a creare la propria personalità.
Apre al Giardino Scotto sabato 5 e domenica 6 giugno, frutto del Laboratorio Primo Livello, La Grande Ricerca. Di Franco Farina e Federico Guerri, coordinatori del corso, è tratto da La Storia Infinita di Michael Ende. Una riscrittura che è parsa un testo perfetto in questi tempi di patologie mai edite come quelli che abbiamo vissuto. Il rischio è stato ed è quello di ammalarsi sì, ma dentro. Coltivando quel nero nulla che rischia di mangiarci l’anima, proprio come succede nel mondo di Fantàsia del libro di Ende, che improvvisamente tende a sgretolarsi con l’Infanta Imperatrice ammalata di non si sa che. Lo spettacolo contiene creazioni sviluppate proprio durante il lavoro in remoto e che hanno costituito una sorta di cura al quadrato: da un lato si inventavano e narravano personaggi che si affannavano a sviluppare una cura contro la malattia dell’Imperatrice della storia, dall’altro andando a costituire, grazie alla costruzione dello spettacolo, una cura per i partecipanti. Il titolo La Grande Ricerca esplicita da solo il viaggio e alcune scene registrate sulla piattaforma Zoom, che è stata l’unica sala prove usata durante molti mesi, testimoniano la duttilità del percorso nel suo sviluppo.
Al Teatro Verdi giovedì 24 e venerdì 25 giugno, dal Laboratorio Universitari e Adulti, Ti prego bel mortale canta ancora, di Luca Biagiotti e Franco Farina da Sogno di una notte di mezz’estate di W. Shakespeare. Anche qui il mondo fatato che si intreccia con le vicende relazionali del Sogno è sembrato un testo analogamente adatto anche perché narra lo sforzo e la voglia di praticare il teatro da parte di alcune persone che non sono professioniste, ma che trovano proprio nel preparare uno spettacolo un antidoto alla grande complessità del tutto.
Al Teatro Verdi sabato 10 e domenica 11 luglio il Laboratorio Secondo Livello coordinato da Luca Biagiotti, Cristina Lazzari e Franco Farina presenta Gli Ultimi giorni di Giuda Iscariota dell’americano Adly Guirgis. In scena per la prima volta nel 2005, è incentrato su una fantasiosa terra di mezzo tra cielo e terra in cui si celebra il processo al Primo traditore. Il testo è straordinario proprio nell’esaltare quel tempo sospeso e di riflessione a cui siamo stati costretti nell’ultimo anno. In questa Corte di Tribunale ai confini del Purgatorio, Fabiana Aziza Cunningham, avvocatessa zingara irlandese figlia di una chiromante e di un prete spretato, chiede, dopo duemila anni circa, un processo d’appello per Giuda Iscariota. E il pubblico è chiamato ad ascoltare testimonianze, interrogatori e “rare registrazioni delle telecamere di sicurezza nell’ufficio di Ponzio Pilato” per poi emettere il verdetto sul più famoso Traditore della Storia. Una girandola di personaggi attinti dalle Scritture (Sacre o meno) e dalla Storia dell’Umanità, tutta la tensione di una disputa legale in cui si discute il caso più scottante degli ultimi due millenni: da Pilato a Santa Madre Teresa di Calcutta, da Satana a Sigmund Freud passando per Gesù di Nazareth e lo stesso Giuda.
Infine, al Teatro Verdi sabato 17 e domenica 18 luglio, dal Laboratorio Terzo Livello coordinato da Luca Biagiotti, Cristina Lazzari e Federico Guerri, I Giganti della Montagna di Luigi Pirandello. Uno dei testi più indefiniti dell’autore, incompleto alla sua morte, è unico nell’aprire e sviluppare la sua riflessione esistenziale alla linea fantastica e brillante che ha rappresentato nella sua opera un elemento fondamentale, spesso però trascurato nell’interpretazione scenica delle sue opere. Il rapporto tra sogno, teatro e vita si tende qui al massimo. Una compagnia allo sbando si incontra con gli abitanti di una fantasmatica villa degli Scalognati. In un tempo sospeso ragioneranno di vita e rappresentazione della medesima, in una situazione piena di slittamenti e sussurrati colpi di scena, mentre là fuori si prepara e si teme l’irruzione della vita più mondana e materiale simboleggiata da un imminente matrimonio dei Giganti.