Difendere le tradizioni è ancor più un imperativo in questi tempi di pandemia e il Comune di Pisa ha deciso di non interrompere quella di una fine anno con un grande spettacolo: Enrico Ruggeri, Cristiano Militello, Ubaldo Pantani e Luca Erriquenz sono i protagonisti di …a riveder le stelle. Un evento di musica e comicità, questo del 31 dicembre, che non potendo aver luogo in una piazza sarà ospitato dal Teatro Verdi. E ancora il nostro Teatro, il 1° gennaio, conferma l’appuntamento con il Concerto di Capodanno, con la Camerata Strumentale “Città di Prato” e l’Orchestra Arché, dirette da Filippo Maria Bressan. Entrambi gli eventi, il 31 dalle 22.30 e il 1° alle 18, verranno trasmessi da 50Canale e in streaming sui canali YouTube e Facebook del Comune di Pisa e Facebook del Teatro.
L’evento del 31 dicembre, organizzato dall’assessorato al turismo, ha come main sponsor Toscana Energia e come media partner l’emittente televisiva 50Canale. Per presentare la serata i tre artisti hanno anche realizzato brevi video spot, pubblicati sul canale YouTube del Comune. «Non potendo organizzare manifestazioni in presenza – dice l’assessore al turismo Paolo Pesciatini – come avevo previsto per gli anni passati, desiderando, tuttavia, condividere con i nostri concittadini le festività natalizie il più possibile in serenità, sono state previste una serie di iniziative ovviamente nel rispetto delle regole sanitarie. Abbiamo iniziato con l’illuminazione, sobria ma ricca di significati: le stelle, il desiderio di uscire da questo stato di sofferenza, esplicito riferimento, visto anche che ci avviciniamo al 2021 e ai 700 anni dalla morte di Dante, all’ultimo verso dell’Inferno: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”; il Ponte di Mezzo illuminato, che unisce le parti della città, distrutto durante il secondo conflitto mondiale e poi ricostruito; il senso di comunità dato dal tricolore che illumina Palazzo Pretorio. Sono tutti simboli che, come dice la parola stessa, ci devono unire per non perdere il gusto di vivere. E, infatti, per stare idealmente tutti insieme è stato previsto dal mio assessorato al turismo e commercio, all’interno del nostro prestigioso Teatro Verdi, il concerto dell’ultimo dell’anno con Enrico Ruggeri e gli spettacoli versatili e personalizzati di Cristiano Militello e Ubaldo Pantani, che entreranno nelle nostre case grazie a 50Canale, per farci trascorrere con tante sorprese, in allegria e spensieratezza, questa insolita serata pisana e lasciare alle spalle questo “annus horribilis” senza mai più dimenticare che ciascuno è responsabile dell’altro».
Il Concerto di Capodanno, giunto al 29° appuntamento, nasce su un’idea del Club Lyons Host di Pisa che ha sempre partecipato alla realizzazione delle varie edizioni. Anche questo evento ha come main sponsor Toscana Energia e come media partner 50Canale. «Questo Concerto di Capodanno sarà necessariamente diverso dalla tradizione», ha spiegato la presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni. «La musica entrerà nelle case di un pubblico ancora vincolato al rispetto delle ordinanze sanitarie, invece che destinato alla sala festante del nostro teatro. L’Orchestra dovrà eseguire senza il calore dell’uditorio che condivide la musica dal vivo e dovrà suonare distanziata sul palcoscenico. La ripresa televisiva non potrà in nessun modo ovviare a questa eccezionalità; al contrario, ne fisserà spietatamente i connotati d’emergenza, anche a futura memoria. Per questi motivi sarebbe ancora più malinconico immaginare un prodotto che finga la gioconda normalità d’un programma tradizionale, simile a quello di tanti altri appuntamenti musicali destinati a festeggiare il nuovo Anno. L’idea che presiede a questo programma è quella di una comunità che vuole rimettersi in cammino, alla quale viene indirizzato un messaggio di speranza». Il Concerto è una selezione di pagine luminose e brillanti, come il piccolo Minuetto di congratulazione, composto nel 1822 (mentre Beethoven lavorava già alla Nona Sinfonia) per il compleanno di un amico. È una pagina affettuosamente ironica, che rispolvera scherzosamente la grazia pomposa del minuetto settecentesco, a quell’epoca ormai oggetto d’antiquariato. Colorata dalle percussioni esotiche dei giannizzeri è invece la breve e popolarissima Marcia turca, tratta dalle musiche di scena per Le rovine d’Atene; un geniale pezzo di carattere umoristico, modellato sull’esempio delle musiche «turche» di Mozart. Il Balletto Le creature di Prometeo è la rappresentazione allegorica d’una figura tratta dalla mitologia classica, intesa come benefattore dell’Umanità che promuove la civiltà e il progresso sociale. In programma figura l’Ouverture fremente di vita e d’energia accostata al Finale, una gioiosa contraddanza che culmina in apoteosi. La contraddanza, per Beethoven simbolo di concordia, sarà utilizzata due anni più tardi da Beethoven come tema principale per il radioso Finale della Sinfonia Eroica, in forma di variazioni. Per questo motivo questa musica è immediatamente riconoscibile e familiare a chiunque ami i capolavori di Beethoven. In perfetta simmetria con l’apertura, l’ultimo pezzo del programma è una Marcia trionfale grandiosa, festosamente positiva nel suo messaggio augurale di poterci mettere presto di nuovo in cammino, tutti insieme. Sui titoli di coda, dopo gli indirizzi d’augurio di Orchestra e Direttore, viene eseguita la Radetzky-Marsch di Johann Strauss padre, in ossequio alla tradizione.