Grande invasione in città

In un’epoca di chiusure trascorse e minacciate, un evento che sa di apertura in tutti i suoi significati animerà la nostra città domenica 11 ottobre. Per tutta la giornata dalle 9.30 alle 19, oltre cento giovani attori dei principali laboratori cittadini si esibiranno in decine di performance “di strada” consecutive lungo l’intero asse est-ovest di Pisa, da Cisanello a Porta a Mare, recitando testi legati ai temi dell’enciclica Laudato si’, da Gramsci a Elio e le Storie Tese. La grande invasione, organizzata dal docente del Teatro Verdi Franco Farina, ai tempi del Coronavirus sperimenterà dunque una modalità altra di relazione attore-pubblico-spazio, rivendicando l’essenzialità del teatro anche fuori dalle sale. 

I giovani allievi dei laboratori di Teatro Verdi, Scuola Normale, Arsenale Delle Apparizioni, La Ribalta Teatro e Nosodi si esibiranno in sei blocchi di un’ora e mezza ciascuno, costituiti da monologhi e dialoghi della durata massima di sette minuti, e si susseguiranno in altrettanti quartieri. Periferie, in prevalenza, evocative delle stesse problematiche veicolate dalle pièce. Testi di molteplici autori (da Carlo Rovelli a Jack London, da Buzzati a Jovanotti, da Shakespeare a Swift) che affrontano l’anticonsumismo, l’immigrazione o il riscaldamento globale, ossia i temi cardine dell’opera che ha ispirato questa iniziativa teatrale: l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Nei giorni precedenti l’evento, via Internet si divulgheranno le zone coinvolte e le relative fasce orarie, omettendo però i luoghi esatti delle recite. Lo scopo è duplice: stimolare la partecipazione attiva dello spettatore, che inseguendo le performance esplorerà anche aree cittadine di solito non attraversate a piedi, ed evitare assembramenti. La scelta di sviluppare con giovani aspiranti attori questa impresa non è casuale, ma è legata al tema prescelto, che solletica due interrogativi: quali azioni per un nuovo pianeta? Quale teatro in un nuovo pianeta? L’evento è patrocinato dalla Scuola Superiore Sant’Anna, in virtù dell’interesse scientifico di alcuni docenti verso l’enciclica. L’adesione al progetto è stata, per professionisti e non, su base volontaria. L’iniziativa al momento vive solo della convinzione dei partecipanti e non ha alcun finanziamento.