La Tosca dei tre teatri, le due recite pisane

Alla metà di novembre il secondo titolo della Stagione Lirica del Verdi: Tosca, tra i più amati capolavori pucciniani, è in programma venerdì 15 e domenica 17. Una coproduzione tra i teatri di Pisa, Lucca e Livorno, che ha esordito lo scorso 18 ottobre con gran successo e un tutto esaurito al Teatro del Giglio di Lucca. Dopo le date pisane, l’opera sarà al Goldoni di Livorno a febbraio 2020. La regia è di Ivan Stefanutti, a cui si devono anche le scene e i costumi. Sul podio dell’Orchestra della Toscana il M° Marco Guidarini. 

Su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, la Tosca di Giacomo Puccini debuttò in prima assoluta al Teatro Costanzi di Roma il 14 gennaio del 1900. La prima pisana fu all’allora Teatro Nuovo il 15 marzo 1903. Nel nostro teatro seguirono, nel Novecento, altri undici allestimenti fino a quello del 1984. Da quest’ultimo passò quasi un ventennio fino alla prima rappresentazione del nuovo secolo, nel 2002 sempre a novembre. Le altre messe in scena nel 2010 e nel 2013. Tosca, ritenuta l’opera più drammatica di Puccini per la ricchezza di colpi di scena e di tensione, è tratta dal dramma omonimo di Victorien Sardou. Come in questo, dunque, la trama è legata ad avvenimenti storici. Nel 1798 truppe francesi avevano occupato Roma dopo le vittorie di Napoleone nella prima campagna d’Italia, proclamando la repubblica a discapito del potere temporale dei papi. Ma, partito Bonaparte per la spedizione in Egitto, l’esercito napoletano di Ferdinando IV aveva scacciato i francesi e abbattuto la repubblica, e i suoi esponenti venivano processati. La vicenda di Floria Tosca, Mario Cavaradossi e del barone Scarpia si svolge nell’arco di mezza giornata, il 14 giugno dell’anno 1800, giorno della Battaglia di Marengo.

Il cast è composto dal soprano Daria Masiero (Floria Tosca), il tenore Enrique Ferrer (Mario Cavaradossi), il baritono Leo An (Barone Scarpia), insieme a Matteo D’Apolito (Cesare Angelotti), Saverio Pugliese (Spoletta), Donato Di Gioia (Il sagrestano), Marco Innamorati (Sciarrone), Lorenzo Nincheri (Un carceriere) e Giovanni Fontana (Un pastore).