Finalmente Macèrie

Macèrie, il capolavoro di Domenico Sartori, è finalmente al Teatro Verdi. Il massimo palcoscenico cittadino che non poteva non ospitare questa riproposizione dopo sessantaquattro anni del testo per eccellenza del teatro popolare pisano. Dopo l’ottima anteprima, avvenuta il 31 agosto scorso in un gremito teatrino di Santo Stefano a Porta a Lucca, Macèrie è al Verdi mercoledì 30 ottobre alle 21. Le compagnie teatrali “Il Gabbiano” e “Crocchio Goliardi Spensierati” hanno unito le forze per ripresentare ai pisani, specie ai più giovani, questa commedia che racconta un periodo tra i più drammatici della storia della nostra città. Simbolici i prezzi dei biglietti, dai 3 ai 10 Euro. 

Macèrie è un evento fortemente voluto dal Comune di Pisa. Originariamente programmato per la sera del 31 agosto nella ideale cornice di piazza dei Cavalieri, previsioni meteorologiche avverse avevano suggerito di rimandare la rappresentazione. Tuttavia, la “necessità” di celebrare proprio in quella data il ricordo del tragico bombardamento del 31 agosto 1943, che cambiò per sempre il volto di Pisa, era vissuta tenacemente dalle persone che tanto impegno hanno profuso perché questo spettacolo riprendesse forma dopo tutti questi anni. Per questo è stata rapidamente organizzata l’anteprima nel ben più ristretto spazio del teatrino di Santo Stefano, poi affollato da tutto il pubblico possibile che ne ha sancito un grande successo.

La commedia di Domenico Sartori, qui proposta in una versione opportunamente ridotta, unisce la genuinità dello spigliato parlare cittadino alla verità narrativa eccezionalmente efficace del dopoguerra pisano. Un periodo caratterizzato da devastazione e disperazione, ma anche da speranze, solidarietà e impegno civile. Macèrie ha letteralmente fatto la storia del teatro popolare. Al debutto nel 1945, venne replicato innumerevoli volte in tutti i teatri d’Italia con straordinario successo fino al 1955, anno precedente alla morte dell’autore. Nel 2019 torna a raccontare ai pisani di oggi la dolorosa storia quotidiana di una semplice famiglia che vive con dignità la disperazione. Quella dell’attesa del ritorno di un figlio, “portato via dai tedeschi”, in una Pisa annientata e smarrita che vuole voltare pagina. Può dirsi così che le macerie del titolo non sono soltanto quelle tangibili della città distrutta, ma anche le rovine morali di una nuova generazione che vuole impegnarsi per ricostruire una società fondata su valori migliori.

È inedita la compagine artistica, composta da tutti attori pisani provenienti da esperienze di teatro amatoriale con l’eccezione di Matteo Micheli, che ricopre anche il ruolo di aiuto regista a fianco del lucchese Nicola Fanucchi, regista professionista apprezzato in ambito internazionale per le sue messe in scena di prosa e lirica. Questi i personaggi e gli interpreti: Dreìno, guardia del Dazio: Lorenzo Gremigni; Norina, sua moglie: Arianna Priami; Gina, loro figlia: Linda Campolo; Dolovìo, imbianchino: Matteo Micheli; la Sor’Adele, rivendugliola: Daniela Bertini; il Sor Agàpito, vecchietto arzillo: Fabiano Cambule; Norma, maestrina: Alice Bianchi; il Sor Luigi, ispettore del Dazio: Valdo Mori.

Insieme al Comune di Pisa, sostengono concretamente l’iniziativa la Banca Popolare di Lajatico, la società Xeel e l’editore CLD di Pontedera. Partecipano inoltre la rivista Er Tramme, la Federazione Italiana Teatro Amatori, Campano Centro Stampa, Casa della Penna Daumiller, Ristorante Il mio Capriccio ed Euro FiSa. L’intento di organizzatori e sostenitori del progetto è offrire ai pisani la possibilità di assistere a questo emozionante spettacolo che riassume straordinariamente una delle pagine più drammatiche della nostra identità. Questo il motivo primario del costo simbolico dei biglietti, 6 e 10 Euro con riduzione a soli 3 Euro per i giovani fino a diciotto anni. Prevendita al Botteghino del Teatro Verdi o su www.vivaticket.it.