Tre madri palestinesi al Teatro Nuovo della Stazione

Martedì 29 gennaio ore 21 al Teatro Nuovo, cinema-teatro accanto alla stazione di Pisa, luogo di riapertura, rinascita, incontri, partenze e ritorni, si inaugura il nuovo ciclo Teatri di Confine, con uno spettacolo dedicato a Maria, madre, madonna, donna, per tutte le culture che si affacciano sul Mediterraneo. È Ermanna Montanari, vincitrice del Premio Ubu – gli oscar del teatro italiano – come miglior attrice per il 2018, a interpretare questo monologo che racconta tre donne dell’Islam, tre madri che hanno perso i loro figli e pregano invocando Maryam.
«In un momento in cui il terrore e le paure abitano le nostre città c’è bisogno di andare al fondo vero di queste religioni. E può capitare, come è successo a noi, che Maria diventi un ponte “contemporaneo” tra culture così diverse», spiega Ermanna Montanari al suo quarto Ubu come attrice, cui si aggiungono diverse altre vittorie con Marco Martinelli e con la loro compagnia Teatro delle Albe.
Fa impressione rileggere nelle moltissime recensioni al debutto dello spettacolo, esattamente due anni fa a Milano e poi a Napoli, i molti riferimenti alla contemporaneità di allora: confini chiusi, morti per annegamento, attentati, barconi respinti e detenzioni forzate. Niente di diverso oggi, solo nuovi morti, più paura, nuovi volti a incarnare l’intolleranza collettiva. Niente di nuovo nemmeno rispetto a Rumore di acque, spettacolo nato nel 2010 da una residenza/laboratorio del Teatro delle Albe a Mazara del Vallo, e divenuto un potente monologo di Marco Martinelli, con l’attore Alessandro Renda in scena, sul tema delle traversate dei migranti, che ha solcato i palcoscenici di tutto il mondo.
Fino a pochi anni fa la rassegna pisana Teatri di Confine, con una configurazione organizzativa leggermente diversa, si chiamava Teatro Necessario. È in questa categoria, quella della necessità, che si inscrivono i lavori della compagnia ravennate del Teatro delle Albe, abituati a lavorare in territori di “confine”, genitori del progetto Arrevuoto di Scampia del 2005, insegnanti eretici di centinaia di ragazzi che ogni anno e in tutta Italia seguono i loro laboratori, artisti cresciuti in quella Romagna rossa degli anni 70 che ancora incoraggiava la creatività di gruppi come le Albe, i Motus, la Societas Raffaello Sanzio, il Teatro della Valdoca.
È con lo spirito di necessità e urgenza di quegli anni che è nato Maryam, “Partitura in quattro movimenti” (Preghiera di Zeinab; Preghiera di Intisar; di Douha; Maryam) su testo di Luca Doninelli, scrittore viaggiatore e visitatore stupefatto della Basilica dell’Annunciazione di Nazareth. «Lì assistetti allo spettacolo di una fila quasi ininterrotta di donne musulmane che entrava nella basilica per rendere omaggio alla Madonna».
Le madri si rivolgono a lei per chiedere consolazione, o per gridare la propria rabbia, per reclamare vendetta, o semplicemente per invocare una risposta al “perché” della guerra e della violenza. Ed è infine Maryam stessa ad apparire e a condividere il dolore di quelle donne, anche lei madre che ha pianto il figlio. Al leggio, davanti a un velo sul quale scorrono proiezioni di mosaici, di folle devastate dalla guerra, di scritte in arabo, e giochi di colore, giganteggiano “l’intensità e il talento recitativo di Ermanna Montanari” (Renato Palazzi – domenicale Sole24ore).
Un’occasione rara poterlo vedere in città: da non perdere.
I biglietti costano 10 euro, ridotto 7, promozionale 5 (la fascia promozionale è estesa, fra gli altri, a coloro che hanno acquistato il biglietto per l’altro spettacolo del Teatro delle Albe, Va pensiero, in cartellone nella Stagione di Prosa del Verdi il 2 e 3 febbraio).
info sullo spettacolo sul sito della compagnia 
Per maggiori informazioni tel. 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it

testo  Luca Doninelli
in scena  Ermanna Montanari
musica  Luigi Ceccarelli
regia del suono  Marco Olivieri
disegno luci  Francesco Catacchio
tecnico luci Luca Pagliano
direzione tecnica  Fagio
assistente spazio e costumi  Roberto Magnani
consulenza e traduzione in arabo  Tahar Lamri
in video  Khadija Assoulaimani
voce e percussioni in audio  Marzouk Mejri
realizzazione video
  Alessandro Renda
realizzazione musiche
  Edisonstudio Roma
fotografie dello spettacolo Enrico Fedrigoli
ideazione, spazio, costumi e regia  Marco Martinelli e Ermanna Montanari

produzione Teatro delle Albe/Ravenna Teatro in collaborazione con Teatro de Gli Incamminati/deSidera