I goliardi hanno sempre vent’anni

A tre anni di distanza da Otello, er moro di Pisa che proprio al Verdi trovò un maestoso debutto, vernacolo e risate tornano di casa nel nostro teatro con la più celebrata delle parodie goliardiche: martedì 18 dicembre il Crocchio Goliardi Spensierati e il Lions Club Pisa Certosa presentano Francesca da Rimini in un copione riscritto da Lorenzo Gremigni per la regia di Giuseppe Raimo. Uno spettacolo, come si legge sulla locandina, in cui si ride da morì, quindi portateci la sòcera… L’iniziativa è in favore della Fondazione Stella Maris per la realizzazione di una sala di attesa multisensoriale nell’ospedale pediatrico del Calambrone. Biglietti disponibili con prezzi dai 25 ai 10 euro. 

Francesca da Rimini è una parodia comico-musicale in vernacolo pisano in pieno stile goliardico. Non a caso è uno dei più noti e divertenti “cavalli di battaglia” del nostro teatro in parlata locale, rappresentato nella sua prima versione già nel 1893. La vicenda, che ricalca quella drammatica della nobildonna romagnola resa celebre da Dante, è trasposta ai massimi livelli della comicità dai goliardi pisani. Dialoghi brillanti e farciti di battute memorabili, intercalati da duetti, canzoni, cori e balletti. Il prologo in ottave toscane introduce in un’atmosfera di fiaba e medioevo. L’azione, difatti, si svolge a’ tempi der medioevo quando ‘un c’era i livornesi e si faceva le crociate.

In scena i navigati attori del Crocchio Goliardi Spensierati: Lorenzo e Marco Gremigni, Leonardo Ferri, Guido Bini, Fabiano Cambule, Fabio Vasarelli, Alessio Panetti e Emilio Murolo. A loro si affiancano Mario Messerini e Antonio Boldrini del Lions Club Pisa Certosa, il primo nelle vesti di Dante e il secondo in quelle di “Cleonice, fedele nutrice”. Si esibiranno inoltre gli ormai immancabili “24 Cosciotti non Depilati 24”, il corpo di ballo goliardico “ammaestrato” da Sabrina Di Cristofaro, e ancora il “Coro dell’Accademia dei Raccattati” e il “Quartetto Beppe Del Genovese con Alessandro Sodini e Franco Bonsignori alle fisarmoniche, Attilio Cardone al pianoforte e Mauro Redini al mandolino. I costumi sono di Massimo Poli e le bellissime scenografie originali sono di Nicola Gorreri. Ma l’ospite più straordinario sarà senz’altro il novantacinquenne Bruno Bardi, in arte Nocciolo, per l’ennesima volta sul podio nella duplice veste di autore delle musiche e direttore d’orchestra. Proprio quest’anno Bardi ha festeggiato i settanta anni dalla propria Laurea, che conseguì in Medicina Veterinaria nel 1948. «Slittai di un appello per fare le prove del Nerone a Pontedera col Crocchio», ha dichiarato. I goliardi hanno sempre vent’anni, recita più che mai opportunamente l’Inno studentesco che i protagonisti dello spettacolo non mancheranno di intonare ancora una volta, insieme al superclassico Bimbe di Pisa, per il pubblico del Verdi.