La marionetta più danzata di sempre

È Petruška, icona del balletto russo, musicata da Igor Stravinskij, danzata e coreografata per la prima volta nel 1911. Tutto inizia ad una festa prima della quaresima, per questo personaggio che per alcuni sembra aver ispirato anche Pinocchio, ma che piuttosto ricorda il nostro Pierrot. La marionetta triste innamorata di una ballerina è protagonista del nuovo spettacolo di Virgilio Sieni, in scena giovedì 15 marzo al Verdi di Pisa con 6 interpreti della sua compagnia. Il balletto è anticipato dal brano Chukrum di Giacinto Scelsi, sempre sul tema dello smaterializzarsi del corpo, eseguito dal vivo da un’orchestra d’archi. Al termine dello spettacolo conversazione con Silvia Poletti. PER TUTTE LE DONNE, UN BIGLIETTO A 5 EURO

Sarebbe facile raccontare il lieto fine, la morte che dona la vita allo spirito, la vendetta pregustata guardando fuggire l’aguzzino di sempre. Ma è la vita data dalla danza il racconto di questo spettacolo:

«Non un semplice scatenamento – spiega il coreografo fiorentino – ma una danza condivisa per cadere nell’esperienza dell’umano attraverso la “magia” del corpo messo in opera. Petruska qui appare in ogni interprete, sembra farsi ombra dell’ombra, si moltiplica nella festa e nelle danze, appare nelle stanze».

Il balletto è ambientato in una dimensione “sospesa” e “leggera”, dove interno ed esterno si confondono e sono separati solo da un velo trasparente.

Sieni, coreografo e danzatore, attivo con una sua compagnia sin dal 1983, è uno dei protagonisti della scena contemporanea europea. Ha creato spettacoli per le massime istituzioni musicali italiane e vinto numerosi premi (Ubu, Danza&Danza, Lo Straniero, Anct). Nel 2013 è direttore della Biennale di Venezia – Settore Danza e viene nominato Chevalier de l’ordres des arts et de lettres dal Ministro della cultura francese.
Al suo attivo collaborazioni scientifiche con centri di ricerca universitaria sulle esperienze cognitive dell’uomo, e dal 2016 la nuova “Arte del gesto nel Mediterraneo – Accademia sui linguaggi del corpo e l’opera dei pupi” in collaborazione con il Comune di Palermo e Mimmo Cuticchio, un inedito percorso di formazione che indaga la relazione tra danza e opera dei pupi.

Il balletto Petruška è anticipato e introdotto dal brano Chukrum per orchestra d’archi, composto da Giacinto Scelsi nel 1963 con l’ambizione di porre al centro del linguaggio musicale il suono, considerato come elemento singolo.
Chukrum propone quattro quadri che introducono un altro punto di vista del fantoccio Petruška e delle sue vicende “umane”: uno sguardo sulla natura dell’uomo, dove il lato oscuro è l’essenza del corpo nel suo mostrarsi orfano di orpelli. Tutto il brano allude alla nascita, al bagliore che genera l’uomo, al gesto che lo determina. Sembra che ogni cosa avvenga per via della luce, di aloni ed energie chiamate a formare una materia che rimane indeterminata, accennando soltanto al materializzarsi del corpo.
Anche Chukrum, come Petruška, è un lavoro dalle tinte “sfumate”, dove i corpi appaiono dal nulla e sembrano quasi “indefiniti”.

Alla fine dello spettacolo, incontro/conversazione con il coreografo a cura di Silvia Poletti, critico e studiosa di danza

coreografia e spazio Virgilio Sieni
musica Igor Stravinskyc / Giacinto Scelsi
interpreti Jari Boldrini, Ramona Caia, Claudia Caldarano, Maurizio Giunti, Giulia Mureddu, Andrea Palumbo
costumi Elena Bianchini
luci Mattia Bagnoli
allestimento Giovanni Macis
produzione Teatro Comunale di Bologna
La Compagnia è sostenuta da Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, Regione Toscana, Comune di Firenze
I costumi sono stati realizzati nel Laboratorio di costumi e scena del Teatro della Pergola di Firenze in collaborazione con la sartoria Gorilla Danza di Firenze